Dal 20 maggio al 20 luglio 2021
La mostra “La pittura del Settecento a Reggio Calabria tra accademie e scuole di pittura” intende ricostruire con significativi aggiornamenti scientifici l’attività artistica da contestualizzarsi nel panorama dell’epoca.
Gli studi degli ultimi decenni e un fortunato scavo archivistico, nonostante l’esiguità delle notizie e la scarsa attenzione prestata dagli storici reggini all’Ottocento artistico, consentono di delineare un nuovo quadro della cultura artistica settecentesca la cui consistenza offre materiale sufficiente a poter articolare una mostra utile alla collettività reggina, e non solo, per appropriarsi di un momento storico artistico di grande importanza.
Buona parte dei dipinti che faranno parte della mostra provengono da musei pubblici e privati della Calabria oltre che dalla Pinacoteca stessa, consentendo una ampia ed esaustiva rassegna che per la prima volta, in un contesto prestigioso quale la ricca Pinacoteca civica reggina, renderà possibili confronti e riferimenti diretti tra artisti e scuole.
Due certamente sono i veri protagonisti di questo secolo in cui non men che le lettere rifiorivano nel nostro paese le arti: Antonino Cilea (doc. 1706-1760) e Vincenzo Cannizzaro (1742-1768) la cui produzione, nonostante i numerosi contributi e approfondimenti, aspetta di essere adeguatamente indagata e contestualizzata ed analizzata nel confronto con altri maestri siciliani, napoletani e romani.
L’allestimento della mostra prevede, al fine di un dialettico confronto fra linguaggi e tendenze, di esporre, accanto a dipinti e disegni poco noti di entrambi questi maestri, opere mai finora presentate al pubblico reggino in quanto custodite presso musei di altre città italiane come ad es. i disegni di Cannizzaro dell’Accademia Nazionale di San Luca con i quali ebbe una formidabile affermazione nell’ambiente artistico romano, altre opere di quegli artisti siciliani, napoletani o romani che ebbero un ruolo fondamentale nella formazione e nello sviluppo del percorso artistico dei nostri.
Vincenzo Cannizzaro, Nudo accademico, courtesy Accademia di San Luca, Roma
La Reggio del Settecento conosce, dopo la depressione socio-economica dei secoli precedenti, una ripresa delle attività economiche incentrate sulla produzione serica che favorisce l’affermazione della piccola feudalità e di una nuova borghesia terriera che si trasferisce dal contado in città dove hanno sede i nuovi interessi economici.
Il nuovo impulso economico si coniuga ad un nuovo clima culturale di cui sono espressione la prima biblioteca cittadina creata dall’abate Spizzicagigli ed un rinnovato interesse per le arti figurative che, seppure non vedono nascere una “scuola” locale nella quale formare i giovani desiderosi di esprimersi nel campo dell’arte, pure favoriscono ed alimentano il nuovo clima culturale.
Per informazioni scrivere a segreteria@artereggina.it