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Città di Reggio Calabria

Reggio Calabria: la città

Di origine greca, Rhegion venne fondata verso la metà dell’VIII sec. A.C. da coloni calcidesi d’Eubea, su un sito preesistente.

Grazie alla sua posizione geografica strategica a controllo dello Stretto di Messina stese il suo dominio lungo le coste limitrofe fino ai confini di Locri, Medma(Rosarno) e Ipponio (Vibo Valentia).Nel corso del III sec. a. C. durante la sollevazione dei Bruzi fu da questi presa ed eletta Capitale del Bruzio meridionale. Fu quindi alleata di Roma nel 280 a.C. e, nell’89 a.C. municipio, con il nome di Rhegium che si sviluppò in un ricco centro commerciale.

Devastata da numerose incursioni barbariche fu occupata dai Bizantini che la elessero sede vescovile metropolitana della Calabria, diventando il centro amministrativo e culturale dello stato.

Nel 1059 fu conquistata dai Normanni e incorporata nel Ducato di Calabria istituendo con la Sicilia stretti legami che continuarono proficuamente anche nei periodi svevo, angioino e aragonese.

Sotto gli Spagnoli decadde anche per le frequenti incursioni delle flotte musulmane che provocarono devastazioni ed epidemie.

Passata sotto il dominio Borbonico venne conquistata dai garibaldini nel 1860. La città fu distrutta dai terremoti nel 1783  e nel 1908 e gravemente danneggiata dai bombardamenti aerei del 1943. Ricostruita con criteri antisismici il centro storico si sviluppa lungo gli assi paralleli del Corso Garibaldi e del Lungomare Falcomatà  con le strette vie perpendicolari in pendio dalle quali si aprono particolari prospettive verso il mare.

Lungo il corso Garibaldi troviamo la Chiesa di S. Giorgio o Tempio della Vittoria, in onore dei caduti della prima guerra mondiale, opera dell’arch. Camillo Autore, la Piazza Italia con la statua all’Italia di Rocco Larussa, e i palazzi pubblici della Prefettura, dell’ex Provincia oggi sede della Città metropolitana e il palazzo San Giorgio dell’arch. Ernesto Basile, sede municipale.

Il Teatro Comunale “Francesco Cilea”, opera degli architetti De Simone e Laviny, fronteggia con la sua imponente facciata sul Corso  il lato del Palazzo Comunale. In parte dei locali al piano superiore già sede del Circolo dei nobili vi è la Pinacoteca civica con opere che vanno da Antonello da Messina a Luca Giordano, Mattia Preti, Francesco Cannizzaro, Francesco Ierace, pittori paesaggisti dell’800 quali Giuseppe Benassai, fino al futurista Enzo Benedetto. Presto la città si doterà di un grande centro culturale e museale nell’ex Monastero delle suore di Sales, acquisito dall’Amministrazione civica e in via di completamento.

Continuando verso sud Piazza Camagna, con la statua di un illustre principe del Foro reggino e piazza Duomo di recente riqualificata con la Cattedrale opera dell’architetto Angelini. La chiesa, a pianta basilicale divisa in tre navate, anch’essa ricostruita dopo il terremoto del 1908, conserva all’interno numerose opere d’arte salvate dal disastro e la ricostruita Cappella seicentesca del Sacramento in marmi barocchi ad intarsio. A settembre in Cattedrale viene portata in processione dal santuario dell’Eremo, dove è collocata per il resto dell’anno nell’altare maggiore della Chiesa dei Cappuccini, la venerata immagine della Madonna della Consolazione.

Il Museo Diocesano, attiguo alla Cattedrale espone argenti, sculture, dipinti e reperti lapidei di grande interesse relativi alla diocesi reggina. Alle spalle della Cattedrale, la chiesa degli Ottimati con elementi architettonici riportati dalla primitiva chiesa bizantina e in particolare due coppie di colonne marmoree e un ampio pavimento in mosaico. Notevole il dipinto cinquecentesco dell’altare maggiore con l’Annunciazione di Agostino Ciampelli. Di fronte alla Chiesa l’imponente baluardo del Castello aragonese consistente in due delle quattro torri collegate da una cortina, aperto e visitabile. Nei pressi l’antico Liceo Classico Convitto T.Campanella.

Per gli amanti dell’arte contemporanea il Palazzo della cultura Crupi ospita la mostra permanente“Arte torna Arte. Un patrimonio restituito” realizzata il 2013, a cura di Fabio De Chirico, che espone una serie di opere d’arte sequestrate e confiscate dal Tribunale reggino e restituite alla collettività. Si tratta di una raccolta di opere significative della cultura artistica italiana del XX sec., con aperture verso l’Ottocento e alcune incursioni dei secoli addietro, fino alla seconda metà del XVI. Nel percorso espositivo ci sono capolavori di autori importanti del Novecento che hanno aderito al Futurismo, e altre di Avanguardie novecentiste tra cui Mario Sironi, Carlo Carrà, Ottone Rosai, Massimo Campigli e Giorgio De Chirico.

Ritornando a nord del Corso, l’ingresso alla città attraverso il porto e lo svincolo dell’Autostrada è situato il Museo dello Strumento musicale e quindi il grande Museo nazionale della Magna Grecia, opera dell’arch. Marcello Piacentini, che prospetta sulla Piazza De Nava, con monumento dello scultore Francesco Jerace, dedicato a Giuseppe De Nava cui si deve l’impegno politico per la ricostruzione della città. Il Museo conserva preziose testimonianze dell’antica Reggio e delle vicine colonie greche e romane oltre a reperti preistorici. Numerosi oggetti provenienti dai fondali delle coste ioniche e tirreniche, come anfore e ancore, fanno da corollario alle celebri statue dei Bronzi di Riace risalenti al V sec.a.C., come la testa del filosofo trovata a Porticello, nei pressi di Villa S. Giovanni, anch’essa in bronzo e considerata il primo esempio di ritratto greco sino ad oggi noto. Nei pressi la Biblioteca comunale con l’annessa Villetta De Nava

Dal Museo parte, verso il Lungomare, la passeggiata archeologica con una tomba ellenistica collocata in un’area a giardino, retrostante il chiosco della nota gelateria Cesare e, di fronte verso il mare, una recente istallazione, ”Opera” del noto artista Edoardo Tresoldi. Il Lungomare e’ composto di due strade parallele, con al centro una  fascia di giardinaggio con una superficie di circa 25000 mq,  ricco di alberi secolari di alto fusto di imponente bellezza  e vegetazione mediterranea.

Proseguendo da nord a sud con il panorama dello Stretto di Messina e di fronte la spettacolare vista dell’Etna, si incontra un moderno anfiteatro per spettacoli e manifestazioni culturali con le due ampie aree archeologiche delle Mura greche del IV sec.a.C. e le Terme romane.

Poco più avanti la Villa Comunale Umberto I e la Piazza Garibaldi con la statua dell’eroe dei due mondi e la Stazione centrale opera dell’arch. Angiolo Mazzoni uno dei maggiori progettisti di stazioni ferroviarie italiane tra cui Messina e l’ala mazzoniana della Stazione Termini a Roma. Nella piazza è in corso un progetto di riqualificazione dopo il ritrovamento di importanti reperti archeologici.

Nella città non mancano ristoranti, bar, pasticcerie rinomate, luoghi di ritrovo estivo sul mare con lidi dove i giovani fanno le ore piccole nella stagione estiva.